Cessione del Quinto in caso di Licenziamento

La cessione del quinto in caso di licenziamento è un argomento che tocca molti lavoratori. Un periodo di difficoltà economiche o semplicemente il desiderio di disporre di un piccolo fondo per l’acquisto, ad esempio, di un’automobile, sono alcuni dei motivi che possono spingerti a chiedere questa forma particolare di finanziamento.

La perdita del lavoro, oltre alle difficoltà che tutti immaginiamo, crea anche dei problemi in caso di cessione del quinto. Sapere cosa ti aspetta e cosa prevede la legge in questi casi ti permetterà di non essere colto di sorpresa.

Cos’è la cessione del quinto?

Se hai bisogno di disporre di una certa somma, la cessione del quinto è una soluzione pratica e veloce. Si tratta di un prestito garantito a tasso fisso che puoi ottenere rivolgendoti alla tua banca di fiducia o a una finanziaria.

Il meccanismo alla base di questo finanziamento è molto semplice: il tuo datore di lavoro preleva direttamente dal tuo compenso un quinto dello stipendio e lo versa alla banca o alla finanziaria da te prescelta.

Come puoi notare, la cessione del quinto è un prestito agevolato, che per sua natura non prevede il fenomeno dell’insolvenza. Ovviamente, prima di chiedere tale prestito, devi sempre sincerarti che l’azienda presso la quale lavori sia solida e non avviata verso il fallimento.

Cosa succede se vengo licenziato?

La cessione del quinto in caso di licenziamento è una materia abbastanza complessa. Conoscerne i punti fondamentali ti aiuterà a non commettere errori e soprattutto a non lasciarti prendere da ansie ingiustificate.

I dubbi di molti lavoratori nascono in riferimento al TFR. La liquidazione basta a coprire le rate mancanti o il lavoratore si troverà ancora in una condizione di insolvenza?

In linea di massima sappi che se vieni licenziato ti troverai di fronte a questo iter burocratico:

  • L’interruzione del rapporto di lavoro comporta anche la fine del finanziamento. In caso di una nuova assunzione il precedente prestito deve essere estinto. L’eccezione può essere rappresentata da una clausola dove la finanziaria ti concede la possibilità di passare il tuo prestito nelle mani della nuova società. Fai attenzione perché questa non è la regola ma semplicemente un’eccezione.
  • La cessione del quinto in caso di licenziamento impone alla finanziaria di rivolgersi al tuo datore di lavoro. Questi, fatto il calcolo di quanto hai maturato, egli rimborserà in tutto o in parte le rate del tuo debito. Ricorda che ti verrà trattenuto non solo il TFR ma anche qualsiasi indennità tu abbia maturato presso l’azienda dove prestavi servizio.
  • Nel caso in cui la tua liquidazione non sia sufficiente a coprire le rate, ti troverai nella condizione di debitore nei confronti della finanziaria o dell’assicurazione. In tal caso, tramite bonifico bancario, dovrai provvedere all’estinzione del debito.
  • Se invece la tua liquidazione è superiore all’importo dovuto, l’ente erogatore provvederà a trattenerti una parte dello stipendio e della pensione per saldare il debito.
  • La maggior parte delle finanziarie e delle banche, al momento della sottoscrizione, ti obbliga (per legge) a stipulare anche un’assicurazione o una polizza vita che interverrà, in caso di licenziamento, per pagare l’ente erogatore. In questo caso sarà tale assicurazione a pagare il debito e non la tua liquidazione. La polizza rischio impiego non ti mette al riparo però dai problemi perché, se è vero che garantisce il rimborso alla finanziaria, è altrettanto vero che la compagnia assicurativa può rivalersi su di te.

Cosa succede in caso di fallimento del mio datore di lavoro?

Se l’azienda fallisce purtroppo la tua situazione non cambia. In questo caso non viene toccata la liquidazione ma è l’assicurazione stipulata a pagare la finanziaria e quindi a estinguere totalmente il debito. Tu però diventerai il debitore della compagnia assicurativa e dovrai comunque pagare le rate del debito.

E se non trovo subito lavoro?

Cosa succede se lasci il vecchio lavoro perchè sei intenzionato a cercartene un altro? In questo caso, se la somma che ti viene trattenuta nelle modalità di cui sopra non è sufficiente a coprire il debito, il tuo caso verrà classificato come un’insolvenza nella cessione del quinto.

Il tuo nominativo verrà inserito all’interno della categoria dei cattivi pagatori e l’ufficio preposto ai rischi finanziari darà comunicazione di questa cosa a banche e finanziarie. Ovviamente questo status quo ti comporterà una serie di difficoltà per eventuali crediti futuri.

Ricorda sempre però che le polizze stipulate all’inizio della cessione del quinto saranno utili proprio per scongiurare tale evenienza perché sarai debitore della compagnia di assicurazioni e non della banca.